Rieccoci con Jane Stanford, la fondatrice della famosa Stanford University in California.
Cosa la spinse a istituire questo ateneo americano conosciuto in tutto il mondo? Come poteva amministrarlo seguendo i consigli del marito defunto anni prima? Cosa c’entrano le sedute spiritiche in tutto ciò?
Qui la prima parte:
Buona lettura…
Jane Stanford e Maud Eugenia Barrock
Il padre cadde esausto in un sonno profondo. Erano i giorni della veglia funebre. La sua mente riusciva a distinguere solo dei contorni vaghi, il paesaggio poteva essere americano, forse era italiano? Vide un riflesso argentato sotto ai cipressi, si fermò e raccolse una dracma greca. Tastò con le dita il rilievo raffigurante una civetta e il ramo di ulivo. Strinse la moneta. Leland Jr. ne aveva una uguale. Allora sentì di nuovo la sua voce:
“Padre, non dire che non hai niente per cui vivere... Vivi per il bene dell’umanità…”
Jane aveva 55 anni, il marito 60. Un unico figlio strappato via. Cosa potevano fare?
Persino l’ex Presidente degli Stati Uniti, Ulysses S. Grant, andava alle sedute spiritiche di Maud a New York con la moglie Julia.
Quando gli Stanford si sedettero al tavolo di Maud, lei invocò la notte e il suo spirito guida Clarence rispose…
Allora le ombre si moltiplicarono: una voce rauca di donna proveniva dall’alto, dei singhiozzi di un’anziano dalla sinistra e, intorno al cerchio, innumerevoli sussurri di bambini inesistenti.
Maud batté le mani, ancora e ancora. La medium era evidentemente ferma nella posizione iniziale mentre il mistero attorno a lei richiamava gli spiriti da ogni girone!
Jane, persa nello stordimento causato dalla paura, si ricordò di colpo cosa aveva detto al marito durante la veglia funebre, dopo quel sogno gli aveva fatto una promessa:
“I bambini della California saranno i nostri figli!”
Era il 14 maggio 1887 quando posarono la prima pietra dell’Università di Stanford, il 19° anniversario della scomparsa del figlio. In quella stessa tenuta lui aveva cavalcato i pony, pescato, giocato con l’arco.
Sedute spiritiche e tirannia
Il Senatore Leland Stanford, dopo una lunga sofferenza causata da da atassia locomotoria, morì di insufficienza cardiaca nella sua villa a Palo Alto (California) nel 1893. E Jane divenne la padrona assoluta dell’omonima Università.
Religione e spiritismo erano i punti accentratori del suo potere e li voleva diffondere nell’ateneo. I Docenti in contrasto con la sua ideologia, venivano messi alla porta. Erano il marito e il figlio defunti a parlarle dall’aldilà, durante le sedute spiritiche, per suggerirle le decisioni da prendere.
Nel privato era ugualmente tirannica: sgridava in continuazione i lavoratori delle sue fattorie, li mandava via con facilità e li sostituiva con immigrati irregolari sottopagati. A Jane non mancavano di certo i nemici, in molti potevano essere additati come papabili colpevoli del suo tentato omicidio...
Veleno per topi
14 gennaio 1905, Villa Stanford di San Francisco.
La vedova Jane prese un bicchiere d’acqua dalla bottiglia posata sul suo comodino e urlò immediatamente aiuto! La sostanza appena ingerita era molto amara.
Le cameriere, e la sua assistente Bertha Berner, accorsero e l’aiutarono a ingerire dell’acqua calda per depurarsi. Le analisi del laboratorio confermarono la presenza di veleno per topi nella bottiglia.
Stricnina e bicarbonato di sodio
15 febbraio 1905. Jane Stanford, dopo le indagini senza esito di un investigatore privato, sentendosi perseguitata decise di lasciare la magione di San Francisco per recarsi al Moana Hotel, sull’isola di Oahu. Scelse i tropici per il clima, cercava sollievo da un’affezione polmonare. Bertha Berner, in qualità di segretaria, viaggiò con lei.
28 febbraio 1905. Jane aveva mal di stomaco e chiese a Bertha di prepararle del bicarbonato di sodio.
“La mascella!"
“Non si muove!”
Appena dopo le undici di sera, Jane aveva completamente perso il controllo del corpo.
Chiese subito l’intervento di un medico. Tentarono di versarle in bocca un antidoto di bromino, e idrato di clorale, ma le sue mascelle si serrarono, erano completamente bloccate! Jane poteva solo emettere suoni gutturali, chiari segni della fine di ogni possibilità. Il respiro poi si fece sempre più debole, le gambe si aprirono fino a rimanere spalancate e incassò la testa mentre teneva le dita serrate in pugni. Era come un enorme ragno con i piedi contorti verso l’interno. Fu avvelenamento da stricnina, un veleno comunemente usato per i topi.
Bertha Berner, immigrata dalla Germania e con vent’anni di servizio impeccabile a casa Stanford, era l’unica presente in tutti e due le occasioni. Fu protetta, alcune voci narrano dai direttivi dell’Università stanchi della tirannia di Jane e non fu mai fatta giustizia. Troppo facile per Agatha Christie ;)
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Affascinante, la Sig.ra Stanford!! Geazie Giò! 👏🏼